La parola chiave: valorizzare...

Una parola fondamentale nel nostro mondo è valorizzare ovvero dare valore: a quello che si è stato, che si è, che si ha, alle nostre specificità, alle nostre tradizioni, alla nostra cultura.

Le nostre terre hanno un valore eccezionale, unico. Spesso a mancare è stata la consapevolezza generale di ciò. A noi questa convinzione non è mai mancata e sempre abbiamo cercato i modi per valorizzare e investire su di noi al meglio.

Sinonimo di rinascita per noi è stata la parola valorizzare. Dare e ridare valore a quello che si ha a quello che si è stato e che si è. Affermare questa consapevolezza non è stato facile e ci ha spinti a conoscere meglio le differenze del nostro territorio, la sua cultura, le sue tradizioni, le sue radici. Radici agricole.

Negli anni '90 con la rinascita dell'azienda viene voglia di ricercare di ogni cosa era stata dimenticata, accantonata, di tutto quello che era considerato ormai senza valore ma che in realtà per noi era sì il passato ma anche il futuro. Ogni oggetto ritrovato della storica tradizione agricola familiare viene attentamente restaurato e catalogato. Con 2 anni di lavoro si recupara la storica cantina in pietra e si decide di preservarla rendendola lo spazio destinato ad accogliere la nostra storia, tutti quegli oggetti riportati agli antichi splendori. Oggi il nostro museo contadino è il luogo più suggestivo dell'azienda destinato a testimoniare a tutti il nostro impegno, la nostra esperienza, la nostra grande potenzialità.

La valorizzazione si concentra sui nostri terreni, ormai quasi totalmente abbandonati nei primi anni '90. Il terremoto aveva direttamente distrutto le abitazioni ma indirettamente anche le vigne. Lo studio dei vitigni presenti in azienda, delle loro peculiarità sono le basi per la realizzazione di un nuovo progetto di rinascita, per una nuova evoluzione. Ancora una volta la scelta è quella di valorizzare, di puntare sulle varietà autoctone: aglianico, greco, fiano e falanghina. Vitigni dal grande valore oltre che enologico anche storico e culturale per il nostro territorio. Dopo circa 10 anni i progetti crescono e fidando sul know how accumulato si punta più in alto: valorizzare i cloni storicamente presenti in azienda di Merlot e Sangiovese. Un recupero diretto e concreto del nostro passato vitivinicolo.

Lo stesso modo di vedere il nostro mondo si concentra su un altro grande frutto, dal valore tanto grande quanto poco valorizzato fino ad allora. Parte così la valorizzazione della varietà di oliva "Ravece", capace di dare un olio extravergine d'oliva di qualità superiore, un fuoriclasse della cucina mediterranea, un distillato di natura e sapori.

Ben consapevoli dell'amore con cui tutto è stato fatto decidiamo di aprirci al mondo, di valorizzare il panorama, l'aria, i sapori e l'anima delle nostre terre accogliendo gli ospiti che decidono di percorrere la strada che li porta da I Capitani per condividere con noi il nostro mondo. Un'accoglienza sincera, sana e attenta: il nostro agriturismo una full immersion nei valori dell'Irpinia.